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10 ristoranti per una gita fuoriporta da Roma

Dalla pizzeria gourmet alla trattoria informale, dall’indirizzo per i vini naturali al ristorante storico, dove mangiare partendo da Roma

I dintorni di Roma (fino a sconfinare in qualche altra provincia) sembrano un territorio infinito da esplorare, pur rimanendo al massimo a un’ora, un’ora e mezzo dalla Capitale. E dopo aver visto come si mangia ai Castelli Romani, sul litorale laziale e nell’Agro Pontino, sul Lago di Bracciano oppure il Lago di Bolsenanella Tuscia, non rimane che ficcare il naso tra cucine, piatti e strade di piccoli o medi centri che circondano Roma per trovare mete interessanti per una gita fuoriporta. Eccone una selezione di 10.






La Palazzina San Cesareo

Via del Carzolese, 1 San Cesareo

Vini naturali e biologici, buoni ingredienti del territorio e piatti con un guizzo attento anche all’estetica fanno di questo indirizzo una meta interessante per chi vuole pranzare o cenare lontano da Roma. Troviamo in menu un po’ di tutto: dal Maritozzo al cacao con cinghiale, emulsione di pecorino, cipollina borettana balsamica Agnoni e timo, oppure la selezione di salumi e formaggi e la lattuga arrostita, la cacio e pepe con il peperone crusco, ma anche i tuffoli al mascarpone con nero di seppia e carciofo croccante, il pannicolo con salsa al kiwi, lardo di Patanegra e patate al forno alle erbe ma anche l’ombrina lardellata con crema di peperoni, salsa yogurt, polvere di olive leccine e olio all’erba cipollina. Carino anche l’ambiente, non la solita trattoria, vera o presunta.


Sora Maria e Arcangelo

Via Roma, 42 Olevano Romano

Meta super gettonata dai locals e dai romani in adorazione gastronomica, Sora Maria e Arcangelo è il ristorante che non ti aspetti tra le vie di Olevano Romano. Bella anche la vista per una cucina di territorio, senza stanchezze e manierismi, guidata dal cuoco e oste Giovanni Milana. Il nome fa riferimento ai due proprietari che, all’inizio del ‘900, aprirono un’insegna nel quartiere Pigneto di Roma per poi trasferirsi a Olevano in una zona dove prima erano ospitati dei vecchi granai. Tra i piatti irrinunciabili, ci sono i cannelloni al forno, la trilogia dell’abbacchio romano IGP con l’abbacchio in tre versioni, e poi i piatti del giorno, dove spesso spiccano erbe selvatiche (primi, all’incirca, tra i 10 e 12€, secondi tra i 18 e i 20€). Da prenotare con largo, larghissimo anticipo.


Osteria del Borgo Cesano

Il nome sarà pure lo stesso di altri mille indirizzi sparsi lungo la penisola, ma qui almeno corrisponde alla realtà. Il borgo c’è, è Cesano, l’osteria pure, la si trova entrando in uno spazio che sembra veramente quello di una casa. Il menu però è tutt’altro che basico, con proposte stagionali e una particolare attenzione alla carne (per cui si va anche fuori dai radar dell’Italia, per esempio con il pata negra iberico o il foie gras. In menu anche verdure, pesce, tartufi e legumi, secondo disponibilità stagionale. Ci si diverte anche con i dolci, dalla mousse al cioccolato alla crostata del Borgo fatta con la marmellata artigianale.


Pizzeria Mater

Via Pier Paolo Pasolini Fiano Romano

Non di sole osterie vive l’uomo, per cui si va fuori anche per mangiare una buona pizza. È il caso dell’insegna di Fiano Romano guidata da Amelia Costantini, che porta in tavola una proposta ambiziosa con diverse lievitazioni e tipologie di impasto e cottura. Ci sono sia i fritti per partire che le pizze creative a base di pesce (salmone, spigola, polpo solo per citarne qualcuna, tra i 27 e i 29€), ma non manca nemmeno la margherita (15€) o la gricia con fiordilatte, pecorino romano, pepe di Sarawak e guanciale (17€). Curiosità: in menu c’è una carta degli oli da accompagnare alle pizze realizzate con lievito madre.


Osteria Iotto

Corso Vittorio Emanuele, 96 Campagnano di Roma

Altro giro, altro ristorante particolarmente caro agli amanti della buona cucina (e del buon bere, perché qui, tra le strade di Campagnano, si entra direttamente in enoteca per prendersi una bottiglia da una selezione invidiabile). Le premesse ci sono: il comune si trova a una distanza fattibile da Roma (fattibilissima da Roma Nord), il ristorante dà direttamente sulla strada principale di Campagnano e ha diversi tavolini esterni. Alla guida c’è Marco Pasquali che prende la tradizione dell’osteria con un'abbondante dose di curiosità (potrebbe capitarvi di vederlo preparare al tavolo un tacos, chissà). E poi involtini di melanzane, il fritto di verdure per partire, le polpette, i porcini freschi (quando ci sono), l’abbacchio piccante con guanciale affumicato o magari le fettuccine con le rigaje.


L'Angoletto Vino e Cucina

Piazza Vittorio Buttaroni, 6 Genzano di Roma

Nomen omen per questo localino di Genzano con grazioso spazio esterno. Nel menu troviamo la cucina laziale e romana, con ingredienti del territorio espressi per esempio nel coniglio di campo al vino bianco e olive, oppure nelle pappardelle strette al ragù bianco di cinghiale. Imperdibile l’antipasto, “la coccola dell’angoletto” pensata per 2 persone, con affettati, formaggi, legumi, sott’olio e tanti prodotti preparati dalla casa (20€). In cucina e al comando l’oste Mauro Pistelli, che con la sua squadra accoglie direttamente come a casa sua.


Trattoria Sora Loci

Piazza Palestrina, 3 Veroli

Ci spostiamo fino a Veroli, grazioso comune del frosinate con una storia famosa nel pane, per assaggiare le bontà di Trattoria Sora Loci. Trattoria sì, ma con particolari guizzi di modernità ispirati dallo chef Carlo Fiorini, che fa abbondante ricorso a presidi Slow Food per comporre la sua offerta gastronomica. In menu troviamo sia la porchetta fatta in casa, che la lingua in salsa verde, i tonnarelli cacio e pepe, ma anche la minestra de pano sotte, il cornetto o il maritozzo salato, le polpette e le ciammaruche. Proposta di vini prettamente laziale, da abbinare a una visita della cittadina.


Farmacia del Gusto

Piazza G. Mazzoli, 10 Veroli

Rimaniamo a Veroli per un locale con un’offerta trasversale, che esula dalla cucina tradizionale. Farmacia del Gusto è aperto da aperitivo a dopocena, nel fine settimana anche a pranzo, con uno spazio anche all’esterno molto bello. In menu troviamo varie ispirazioni: dai salumi e formaggi, fino al tacos e al pastrami di manzo, la tartare di fassona e la parmigiana estiva con il pesto di basilico. In accompagnamento? Le bottiglie della cantina.


Da Santuccio

Via Santi Sebastiano e Rocco, 95 Sezze

La storica insegna, aperta addirittura nel 1969 e frequentata anche da Nino Manfredi, è il paradiso per gli amanti dei carciofi. Non a caso Sezze, che ospita l’indirizzo, è patria di numerose carciofaie. E quindi i carciofi si fanno in tutti i modi, quando è stagione: dal ripieno della carne, alla ripassata classica in padella, dalla frittura tuffati nella farina e nella friggitrice bollente, o semplicemente conditi con un filo d’olio. Altrimenti c’è sempre il calore familiare del risotto con gli spinaci, la carne per secondo, le verdurine dell’antipasto e la coppa di tiramisù per finire.


Nu' Trattoria Italiana

Via Prenestina, 21 Acuto

Per assaporare un assaggio di vera cucina ciociara, dal 2017 lo chef Salvatore Tassa ha aperto vicino al suo ristorante di alto livello, Colline Ciociare, Nu’ Trattoria Italiana ad Acuto. Siamo in provincia di Frosinone e l’indirizzo è aperto dal giovedì alla domenica (il sabato e la domenica anche a pranzo). Qui si viene per mangiare i piatti del giorno che cambiano ogni settimana, ma si può scegliere anche uno dei due percorsi, che sia il menu del buon ricordo a 43€, oppure il menu Civiltà e libertà contadina a 40€. Per esempio ci sono i fini fini (una pasta sottile) ai pomodorini bruciati alla brace, pecorino e menta, ma anche le costine di maiale glassate alle erbe ciociare. Si annaffia tutto con vino, specialmente laziale.

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